La mattina del 4 novembre 1966 l’Ombrone ruppe gli argini. Oggi il Consorzio di Bonifica lavora a intubamenti e invasi.

«Oggi il tratto che scorre tra Paganico e la foce – conferma Fabio Bellacchi, presidente del Consorzio di Bonifica – è in sicurezza, sotto controllo, grazie ai lavori fatti negli ultimi anni. E altri ne abbiamo in programma. Per esempio l’intubamento del canale di irrigazione tra Ponte Tura e la centrale idroelettrica. Un’opera che permetterà in futuro di non avere argini bagnati. In fase di finanziamento anche due invasi sui principali affluenti grossetani dell’Ombrone: uno sul Lanzo, uno sul Gretano, mentre un altro invaso potrebbe sorgere sull’Orcia nel Senese».

[Download non trovato]

Qui l’articolo